Dal confronto con attori e registi di esperienza internazionale è nata la nostra proposta TAC2017.
Una struttura semplice, con elementi propri della cultura DIY (do it yourself) e teatrale, capace di generare spazi scenici variabili all’occorrenza. Dinamica, per offrire un’esperienza articolata, nello spazio e nell’uso, coinvolgendo totalmente lo spettatore.
Percorrendo la storia del teatro mondiale si nota di come la strada sia scena. Dallo spettacolo rituale a quello ricreativo a quello politico, il teatro di strada è elemento comune a più culture e che vorremmo con il nostro progetto omaggiare.
Strumento, astratto-figurativo e materiale-tecnico, univoco di questa forma d’arte è la maschera. Dai rituali africani ai commedianti dell’arte italiani ed europei, fino alle feste cinesi e alle rappresentazioni giapponesi, attraversando quelle indocinesi e spaziando fino al sud delle Americhe. La maschera è mondiale.
L’intero progetto relaziona lo spazio urbano da riqualificare con la città attraverso una maschera architettonica, strumento di narrazione. Un volume puro, anch’esso semplice, sul quale proiettare e raccontare il Teatro e la manifestazione internazionale oggetto di concorso.
Lo spettatore, attraversando questa maschera, si immergerà completamente nei vari spazi scenici strutturati da un sistema costruttivo ripetibile e generatore di molteplici spazi. Lo spettatore cammina e sosta in scena.